Alessandro Bordoni ci racconta in questa intervista di come è nato il suo amore per la musica ed in particolare per la chitarra!
Come è nata la tua passione per la musica? Quali generi ti appassionano maggiormente?
Credo di aver in qualche modo ereditato da mia madre questa passione. Ricordo che sin da piccolo ascoltavo indirettamente alcuni brani dei suoi tempi. Chiaramente si trattava di musica leggera perlopiù italiana, e le uniche divagazioni erano legate a Santana, un artista “trasversale” che credo, a prescindere che piaccia o meno, sia quasi sempre riuscito a riscuotere successo specie verso chi predilige melodie orecchiabili e di facile ascolto. Furono il live Made in Japan dei Deep Purple e il primo album in studio dei Black Sabbath che comunque “segnarono” l’inizio di questo mio amore viscerale verso l’Hard Rock, anche se effettivamente fu il primo album dei Van Halen a sconvolgermi definitivamente, influenzando fortemente i miei gusti musicali. Se è l’Hard Rock degli anni 70-80 quello a cui sono legato affettivamente, quello anglo-americano del decennio successivo è ciò in cui meglio mi identifico, anche se non ho mai disdegnato altri generi come il Funk, il Blues e il Jazz Rock, cercando sempre di liberarmi dai preconcetti e mirando a trovare spunto anche da altre realtà. Se proprio dovessi fare alcuni nomi che rappresentino a dovere il mio gusto musicale direi Jimi Hendrix, Steve Lukather e Eddie Van Halen, anche se ci sono artisti e bands più recenti che ascolto volentieri, specie appartenenti ai cosiddetti (maledette etichette!) Alternative Metal e Stoner Metal.
La tua grande passione è la chitarra. Quali consigli daresti a chi vuole imparare a suonare questo strumento?
Per quel poco che possa contare il mio consiglio, direi di…non fare come me! Studiate! Anche se poi ovviamente tutto dipende dall’obiettivo che uno si prefigge. C’è stato un certo momento della mia vita negli anni 90 in cui avrei desiderato tentare di vivere di musica, ma purtroppo non mi è stato possibile, per ragioni che non sto qui a spiegare ma che potrebbero essere immaginabili. Quindi dico: fai ciò che credi ti possa appagare. Alcuni dei miei vecchi amici coi quali talvolta condividevo gli stessi locali in cui si suonava dal vivo, ora sono professionisti, è gente di talento certamente. Ma è gente anche che ha avuto il merito di perseverare e di farsi trovare nel posto giusto al momento giusto.
Quale tipologia di chitarra pereferisci e perchè?
Preferisco l’elettrica perchè…è più facile da suonare! Scherzi a parte, (ma nemmeno tanto, visto che suonare una chitarra classica o acustica risulta per forza di cose più impegnativo ed arduo), posso dire di adorare le solid body elettriche già come oggetto (ne possiedo una quindicina) aldilà dell’uso che ne posso fare. Ho anche 2 modelli acustici elettrificati, che ogni tanto riprendo in mano.
E se ti chiedessi quale è il modello di chitarra perfetta secondo te, quale risponderesti?
Mah, direi quella che ti possa totalmente soddisfare, sia sotto l’aspetto del suono che della comodità di utilizzo. Sarà senz’altro vero che una chitarra composta da legni di un certo tipo, assemblata in un certo modo e con i pick-ups adeguati possa costituire una garanzia qualitativa, ma non c’è nulla da fare: il suono sta, ahimè, nelle dita. Ci sono chitarristi, e mi viene in mente ad esempio uno come Jeff Beck, che sono certo riescano ad ottenere il loro suono anche imbracciando una chitarra economica da quattro soldi. Poi, e concludo, non posso non sottolineare che non sempre una chitarra costosissima sia da considerare il top e debba per forza fare al caso proprio. Io ad esempio ho una Squier di produzione indonesiana, che acquistai a 59 euro (!!!) a cui ho apportato alcune modifiche e che secondo me suona da Dio…
Ringraziamo Alessandro per l’intervista e per maggiori dettagli vi invitiamo a visitare il suo sito www.alebordoni.com
Hai bisogno di un Professionista per la tua casa? Trovalo su ProntoPro!