Come nasce la passione per l'interior design?

Come nasce la passione per l'interior design?

In questo articolo un architetto ci parlerà della sua passione per l'interior design e del come utilizzare degli oggetti in ferro per arredare la propria casa.

1. Qual è la storia dell'architetto Michele Gambato?

Mi sono laureato presso l'Università IUAV di Venezia, ho frequentato un anno presso la Bartlett School of Architecture, U.C.L. a Londra. Dopo la laurea mi sono trasferito a Parigi dove ho collaborato con alcuni studi di architettura, tra i quali lo studio dell’Arch. Santiago Calatrava e dell' Arch. Paul Andreu degli ADP.Al ritorno in Italia ho iniziato la mia attività in proprio con l’apertura dello studio MGARK. Qui mi occupo di tutti i livelli di design: dalla progettazione architettonica, alle ristrutturazioni e direzione lavori, all’interior design, con un occhio speciale ai materiali, tra cui il ferro. Negli ultimi anni sono stato impegnato in progetti professionali sia in Italia sia all’estero, ma ho anche scelto di rimanere in contatto con il mondo della formazione. Sono stato ‘visiting professor’ presso lo IED (Istituto Europeo del Design) a Venezia con il Master in Cultural e Strategic Planning, e presso la Faculty of Architecture Selcuk Yasar University, a Izmir, Turchia. Nel 2013 il mio progetto per una "Casa Unifamiliare" a Limena, Padova è stato selezionato tra i migliori progetti alla 6° edizione del Premio Internazionale Barbara Cappochin. Parte importante del lavoro del mio studio è quello di partecipazioni a concorsi internazionali di architettura. Nel 2012 il progetto presentato dal mio studio per il concorso internazionale di idee Cembrit Design a Helsinki, Finlandia, si è  classificato al 4° posto.Dal 2011 faccio parte del comitato di redazione di Architetti Notizie di Padova. 

2. Cosa la appassiona dell'interior design?

Il percorso di ogni progettista nasce da una serie di circostanze ed occasioni. Mi affascina progettare un ambiente che risponda alle esigenze di chi ne ha bisogno, spingendosi anche oltre, nell'indirizzare il committente verso concetti spaziali dal design contemporaneo. Spesso mi viene chiesto di restaurare edifici esistenti attribuendo loro nuove destinazioni d’uso. In questi casi la sfida maggiore per me consiste nell'aggiungere valore allo stato esistente dell’edificio, senza togliere nulla del carattere della preesistenza. La prima volta che entro in un edificio da restaurare cerco di scoprire quali potenzialità possiede: può essere che ci sia una luce speciale, un materiale unico o delle proporzioni particolari. Qualcosa sicuramente verrà cambiato, verrà aggiunto o tolto qualcosa, potrebbe essere una nuova finestra o la demolizione di un muro .Progettare è come scolpire: partendo dal materiale grezzo bisogna capire cosa si può ottenere, liberandone le potenzialità .Nei restauri la mia intenzione non è mettere in evidenza il nuovo, ma valorizzare lo spazio esistente. Il nuovo spazio deve risultare naturale e confortevole, come un paio di scarpe nuove. Gli aspetti che più mi interessano in architettura sono la luce (specialmente quella naturale), l’organizzazione spaziale e l’orientamento dell’edificio. Sono aspetti che studio accuratamente e sia i sopralluoghi che i plastici mi aiutano a comprenderli e testarli. Un tempo era normale per un architetto progettare le case rispettando la luce, l’orientamento e le condizioni climatiche. Se una casa era situata in una zona climatica fredda, per esempio in montagna, aveva finestre piccole e grossi muri di legno per non disperdere il calore; se invece si trovava in una zona climatica calda aveva muri di pietra , per mantenere il fresco, e la pianta era stretta per avere una buona ventilazione. Oggigiorno si progetta molto velocemente e si costruisce in maniera completamente differente rispetto al passato. Spesso questi canoni tradizionali sono stati dimenticati, ma nel mio modo di progettare hanno una valenza importante.

3. Sei specializzato nella progettazione di prodotti di interior design in ferro. In quali stanze della casa e in quali stili di arredamento è più adatto un oggetto in ferro?

A mio parere l'oggetto di ferro è molto importante, lo ritengo un oggetto caldo e non freddo come può sembrare al tatto. Nella mia casa ci sono oggetti di ferro un po' dappertutto. Uno degli elementi che spesso progetto in ferro sono le scale, che posso diventare l'elemento scultoreo di tutta la casa e della zona giorno. Tuttavia ci possono essere altri  oggetti e mobili costruiti con questo materiale, soprattutto le librerie, con le quali si riesce ad ottenere l’effetto di una lama sottile che dà una sensazione di grande leggerezza. Inoltre trovo il suo colore, il nero, accattivante. Quando il fabbro lavora con il ferro nel laboratorio, il materiale è molto sporco e scuro, sembra primitivo e brutale, ma il risultato è molto forte, durevole e preciso al millimetro. Spesso mi viene richiesto di progettare gli interni delle case, mi piace suggerire di realizzare delle nuove scale in ferro, che caratterizzano molto lo spazio, pur essendo estremamente eteree. Il mio primo progetto è stata una sedia ( l'immagine che vedete sopra), che è ricavata da un carrello della spesa. L’ho realizzata per la prima volta mentre studiavo a Londra. E’ molto comoda. Quindi ho progettato questa Chaise Longue, che è realizzata con un vecchio sedile di auto (da una Saab 900) e da due sci. La mia idea era di riutilizzare dei pezzi che non servivano più e che sarebbero diventati rifiuti .Questo progetto l’ho sviluppato per un mio amico che ha una barca a vela. Aveva bisogno di cambiare il vecchio motore, ma non voleva buttarlo via. L’ho trasformato per lui in un tavolino con piano in vetro e una cornice di ferro, così che siano visibili i pistoni. foto Si ringrazia l'architetto Michele Gambato per la sua disponibilità ed attenzione.  

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