Derattizzazione: quanto costa e come effettuarla?

Derattizzazione: quanto costa e come effettuarla?

Quando si sospetta la presenza di topi nei luoghi che frequentiamo, la prima cosa da fare è contattare un professionista, lasciando perdere il fai da te. I topi sono bombe ecologiche che trasmettono una grande quantità di microrganismi e parassiti, oltre che la causa di cortocircuiti elettrici e fughe di gas. Il costo del servizio dipende dalla gravità della situazione ma, in generale, parte da una tariffa minima di 100 euro.

1. Come determinare i costi della derattizzazione?

Le spese che una derattizzazione comporta oscillano da 100 euro fino a qualche migliaio di euro. I costi dipendono soprattutto da questi fattori:

  • dimensione dell'area da disinfestare: più grande sarà l’aria da monitorare e disinfestare, maggiore sarà il costo del trattamento; 

  • caratteristiche del topo: (ratto grigio, ratto nero); 

  • grado di infestazione: più alta è la concentrazione di roditori nell'area interessata, più alti sono i costi della derattizzazione;

  • trattamenti utilizzati per eseguire la derattizzazione: cattura, eliminazione o avvelenamento controllato sono, come vedremo, alcune delle tecniche più comuni di disinfestazione la cui scelta, effettuata dall’esperto, influisce notevolmente sul costo finale del trattamento;

  • presenza di fattori di rischio. La disponibilità di cibo nelle zone infestate costituisce uno tra i maggiori fattori di rischio che complica il trattamento di derattizzazione. La frutta fresca, gli scarti di lavorazione di un ristorante e i prodotti di un’industria alimentare sono per il roditore di gran lunga più appetibili delle sostanze utilizzate nelle esche e nelle trappole. Altri fattori che potrebbero necessitare di una strategia più mirata sono la presenza di animali domestici o di bambini (che richiedono l’installazione di trappole che ne garantiscono l’incolumità) e la presenza di fogne o di terreni in stato di abbandono.

Dimensione dell'area in cui intervenire (in metri quadrati)

Dimensione dell'area in cui intervenire (in metri quadrati) Min. Max
Meno di 20 mq 80 120
21 - 50 mq 100 150
51 - 100 mq 120 180
101 - 200 mq 140 280
Più di 200 mq 160 250

2. Principali tipologie di derattizzazione

La derattizzazione è un processo lungo che potrebbe richiedere anche più di un intervento nel caso in cui il problema non venga debellato completamente. Per questa ragione è fondamentale rivolgersi a un esperto ed evitare metodi alternativi. Non tutti sanno che, ad esempio, le principali esche rivendute al pubblico contengono una quantità di principio attivo insufficiente all’eliminazione del roditore. Piuttosto che debellarlo, questi prodotti rischiano di amplificare il problema. Soltanto un tecnico è in grado di valutare l’intensità di infestazione e di scegliere il trattamento più adeguato al caso. 

Ecco alcuni tra i principali trattamenti di derattizzazione:

  • la cattura no kill, attraverso trappole meccaniche e collanti, consente di allontanare il topo dalla zona interessata dopo averlo catturato, senza ucciderlo;

  • la cattura kill, al contrario, si serve di esche rodenticida che consentono l’avvelenamento del topo;

  • l’avvelenamento controllato, impiegato su ampie superfici, va a ridurre in modo massiccio la presenza di roditori sul territorio: lungo il perimetro delle zone interessate, si installano cassette con chiave di sicurezza contenenti un’esca rodenticida. Questa tecnica è consigliata per disinfestare vasti ambienti esterni perché permette di definire un’area di sicurezza ricca di cibo all’interno della quale il roditore è invogliato a restare, evitando così di dirigersi verso le abitazioni. Nei condomini, ad esempio, attraverso l’avvelenamento controllato, il rischio di intrusione dei topi negli appartamenti o in aree comuni si può ridurre fino al 90%.

Alle tecniche sopra descritte va aggiunto il monitoraggio, una tecnica che verifica la presenza di ratti nell'area interessata senza utilizzare principi attivi. Il monitoraggio si effettua in particolare nelle industrie alimentari in cui non è concesso l’uso di veleni. Le cassette di sicurezza impiegate nel monitoraggio contengono esche placebo che, qualora morse o consumate, confermano l’attività dei roditori nei paraggi.  

3. Come si svolge la derattizzazione?

La derattizzazione inizia con il sopralluogo del tecnico che valuta i fattori di rischio presenti nell’ambiente. In base a questa valutazione, il tecnico pianifica una strategia d’azione e il trattamento più adeguato al caso. In ambienti chiusi, ad esempio, è preferibile utilizzare la tecnica della cattura. Questa permette di recuperare la carcassa del roditore, evitando conseguenze come odori sgradevoli o la diffusione di insetti. In ambienti aperti, invece, sono generalmente preferibili le pratiche di avvelenamento controllato. Conclusa la fase del trattamento, il passo successivo è la prevenzione. È fondamentale eliminare gli eventuali fattori di rischio affinché il problema non si ripresenti. Se si ha un giardino, per esempio, è importante assicurarsi di raccogliere la frutta prima che cada per evitare di attirare nuovamente i roditori; se si convive con un cane, è consigliabile non lasciare per casa residui di croccantini di cui i topi sono parecchio ghiotti. Ovviamente, soltanto un tecnico esperto saprà indicarvi le soluzioni più efficaci da adottare per risolvere il problema. Egli è l’unica figura in grado di compiere una serie di valutazioni e di controlli in base ai quali decidere la migliore strategia di derattizzazione.

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