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Desideri il gratuito patrocinio? Con quali requisiti accedere

L’Avvocato Valentina Del Grosso è iscritta regolarmente all’Albo presso l’Ordine degli Avv. di Chieti. Esercita la sua attività professionale sul territorio nazionale e prevalentemente presso gli uffici giudiziari del distretto di Corte di Appello di L’Aquila, relativi alla Regione Abruzzo.

L’Avv. Del Grosso si occupa di diritto civile e di diritto penale dal 2005, attività legale di assistenza e difesa tecnica nei procedimenti penali per i reati contro la persona, il patrimonio e la proprietà privata.
È inoltre iscritta dall’anno 2007 nell’elenco dei difensori d’ufficio in materia penale e dal 2008 nell’elenco dei procuratori abilitati al gratuito patrocinio.

Il suo studio legale si trova a Chieti (CH) in Via Arniense n. 143. La professione è svolta individualmente e in collaborazione con altri professionisti dell’area legale. La condivisione dell’ambiente e degli strumenti di lavoro, assume infatti oggi un aspetto determinante per lo svolgimento con profitto della professione forense. 

Valentina Del Grosso – Avvocato a Chieti

Chi può richiedere un avvocato penalista con il gratuito patrocinio?

In primo luogo va chiarita la differenza tra gratuito patrocinio e difesa d’ufficio, perché spesso si fa confusione tra i due istituti. Con l’ammissione al gratuito patrocinio la parte può scegliere per la propria difesa un Avvocato di fiducia che sia iscritto negli elenchi degli avvocati per il patrocinio a spese dello Stato.

In caso di ammissione al beneficio l’attività del Professionista verrà retribuita dall’Erario.

Il difensore d’ufficio viene invece nominato dallo Stato quando l’imputato non esercita il diritto di scelta del proprio difensore di fiducia per l’assistenza tecnica in giudizio che, in materia penale, è obbligatoria.

In tal caso il difensore d’ufficio sarà retribuito dalla parte difesa, salvo che non ricorrano e sia richiesta, per tempo, l’ammissione al gratuito patrocinio.

L’accesso al gratuito patrocinio è previsto nel nostro ordinamento in materia sia civile che penale.

Può essere concesso nell’ambito del processo penale a favore dell’indagato o dell’imputato (ovvero dei soggetti nei confronti dei quali è contestato il reato) ma anche della persona offesa dal reato e, dunque, del danneggiato che intenda costituirsi parte civile.

Infine è ammesso il ricorso al gratuito patrocinio anche in favore di altri soggetti e parti del processo al ricorrere di determinati presupposti.

Il primo requisito di accesso è di natura economica.

Per l’ammissione è infatti necessario che il richiedente sia titolare di un reddito annuo imponibile, risultante dall’ultima dichiarazione, non superiore ad oggi ad €11.493,82.

Il reddito di riferimento è calcolato sulla somma dei redditi di tutti i familiari conviventi e, in tal caso, la soglia limite sopra indicata è progressivamente aumentata a norma dell’art.92 del D.P.R. 115/02  di € 1.032,91 per ognuno dei familiari conviventi.

L’istanza va presentata presso l’Ufficio del Magistrato davanti al quale pende il processo, prima del processo stesso e unitamente alla documentazione richiesta dal caso di specie.

A chi chiede come vincere una causa penale che suggerimento darebbe?

L’avvocato Valentina Del Grosso ci spiega che chiaramente non esiste una “ricetta” vincente per il successo, perché molti sono i fattori che vengono in evidenza (es gravità della contestazione, eventuali recidive, disponibilità delle fonti di prova, tempestività della difesa, ecc.) In materia penale inoltre, vincere non significa necessariamente essere assolti da un’accusa. 

Significa ad esempio, per l’imputato trovare la strada meno gravosa o onerosa per definire il processo o anche assicurarsi che il processo si svolga con il rispetto di tutte le garanzie che l’ordinamento prevede in suo favore.

Cosa fare se qualcuno fosse chiamato in causa penale?

La “causa penale” è una materia che esula dalle conoscenze e competenze del privato cittadino e richiede necessariamente l’assistenza di un professionista. Non tutti gli avvocati si occupano di diritto penale, per cui il consiglio fondamentale è, in primo luogo, quello di rivolgersi ad un tecnico della materia.

Il professionista serio esaminerà il caso. Per fare ciò, avrà bisogno di tempo e risorse (esempio accesso ad uffici, prenotazione delle copie del fascicolo e dei documenti, esame e studio degli atti, consultazioni con il cliente, ecc).

All’esito dell’esame fornirà un parere sullo stato degli atti, sui prevedibili sviluppi e sulle possibili soluzioni.

Il consiglio dell’Avv. Del Grosso è quello di evitare soluzioni poco professionali e non personalizzate fondate sull’esperienza di parenti o amici o di qualche forum televisivo.

Potrebbe riassumere le fasi di un processo penale? 

Un processo penale nasce da una segnalazione privata (denuncia/querela) ovvero da una relazione di servizio delle Autorità di pubblica sicurezza e che può essere nominativa o contro ignoti. All’iscrizione della notizia di reato (cd notizia criminis) il Pubblico Ministero avvierà una serie di indagini volte a valutare la fondatezza della segnalazione.

Si tratta di una fase segreta e nessuno può consultare gli atti del procedimento se non autorizzato (cd segreto investigativo).

Dopo le indagini preliminari il PM può ritenere infondata la notizia di reato, e può quindi chiedere l’archiviazione (es improcedibilità dell’azione per difetto di querela, infondatezza, autori ignoti).

La richiesta di archiviazione verrà esaminata da un Giudice e, se ritenuta accoglibile, il caso verrà archiviato.

Se il P.M., invece, ritiene che ci siano elementi sufficienti per sostenere l’accusa nel processo, chiederà al Giudice il rinvio a giudizio dell’indagato per l’accertamento in contraddittorio della sua responsabilità penale.

Si apre dunque la prima fase del processo vero e proprio che viene svolta in aula giudiziaria alla presenza, innanzi al Giudice,  del Pm che sostiene l’accusa e  del difensore dell’imputato.

Si svolgeranno più udienze nel corso delle quali il difensore valuterà quale è, a seconda del caso di specie, la strategia difensiva migliore processuale e di merito (es scelta del rito, richieste istruttorie, ecc, ).

Vengono quindi ascoltati i testimoni, l’imputato e si esaminano tutti i documenti. All’esito di quella sopra indicata (fase dibattimentale), il Giudice comunicherà la sua decisione con una sentenza di condanna o di assoluzione.

Non si tratta, in ogni caso, di una sentenza definitiva, in quanto è prevista la possibilità di proporre appello entro i termini previsti, contestando la decisione presa.

I gradi di giudizio, infatti,  in Italia sono tre e servono a scongiurare eventuali errori nell’elaborazione dei fatti e nell’interpretazione delle norme.


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