Abbiamo intervistato per voi l’architetto Gianvito Piccione, titolare di architettura AalCubo Studio.
Sono l’architetto Gianvito Piccione, titolare dello studio di architettura AalCubo Studio ed opero in Sicilia. Mi occupo di progettazione architettonica, direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza, specificatamente di ristrutturazioni edilizie e perizie per attività di consulenza tecnico e giuridica.
In questi primi tre anni di libera professione ho deciso fin da subito di affrontare direttamente sul campo il mestiere dell’architetto, bypassando quello che i “non giovani architetti” chiamano gavetta e che spesso in Italia si trasforma in schiavismo lavorativo. Questa scelta mi ha dato la possibilità di accelerare il processo di formazione diretta del mestiere, oltreché la possibilità di adottare soluzioni innovative e sperimentali ben lontani dalle usuali metodologie locali.
Ho studiato ed applicato: euro-progettazione, regia e video editing, sistemi costruttivi in legno; argomenti trasversali, ma che mi sono stati utili di volta in volta a seguire i miei clienti a 360°.
La “folle” scelta di avere ampio raggio di azione, mi ha permesso di occuparmi di: comunicazione grafica per un marchio di pasta, valutazione d’interesse culturale di un monastero abbandonato, video promozionali per enti amministrativi e per gruppi musicali, creazione e direzione di un evento internazionale di arte (Art’s Oasis), perizie nei posti più disparati d’Italia.
Non ci si annoia mai!
Il vantaggio principale di una costruzione in legno è la riduzione dei tempi di costruzione. Se per esempio, confrontiamo i tempi di cantiere tra una costruzione in legno ed una in cemento armato, tali tempi si abbattono dell’80%, infatti, il montaggio è estremamente veloce perché eseguito interamente a secco mediante l’utilizzo di collegamenti meccanici con piastre di acciaio, viti, chiodi e bulloni.
Altro vantaggio è la sostenibilità: il legno è rinnovabile, riciclabile e consuma pochissima energia nelle fasi di produzione e posa in opera. Dal punto di vista energetico il legno è un ottimo isolante termico ed acustico. Da non trascurare il comfort che ne deriva dall’utilizzo di soli elementi naturali.
Le strutture di legno hanno un’eccellente resistenza alle azioni sismiche e anti incendio. Riguardo all’attuale tema del terremoto in centro Italia, per esempio, da architetto spero che si recuperi il recuperabile e che si intervenga sul ripristino del tessuto storico raso al suolo con costruzioni in legno ed eco-sostenibili (i materiali leggeri come il legno possiedono migliori proprietà antisismiche. Il legno ha un peso nettamente inferiore al cemento, all’incirca quattro volte, quindi è in grado di resistere meglio alle scosse di terremoto).
La cultura delle costruzioni in legno in Sicilia è totalmente assente. C’è molta disinformazione, dettate dalle lobby del cemento che in Sicilia vuol dire anche mafia. Qualche impresa che sin ora ha trattato tradizionalmente il legno, così come alcune imprese edili iniziano ad attrezzarsi, ma sono ancora pochissime le persone disposte a prendere seriamente in considerazione la possibilità di vivere in un casa totalmente in legno.
La colpa, principalmente, è di noi architetti. Io per esempio, ad un cliente mostro entrambe le possibilità (costruzioni in legno e costruzione in cemento armato), spiego le differenze e cerco fino alla fine di convincerlo dei vantaggi del legno.
Per fortuna, ho trovato i miei alleati: i colleghi architetti non appartenenti alla categoria “non giovani architetti”. Facciamo rete tra coetanei, solo così possiamo emergere e divulgare la cultura del legno.
Mi piace ironizzare sull’etichetta del “giovane architetto”, perché in Italia, e specialmente in Sicilia, l’essere giovane anagraficamente non è una risorsa, ma una croce. Quindi, se qualcuno mi dice: giovane architetto, rispondo: Giovane architetto a chi?
Sicuramente, ci sono tanti aneddoti ed esperienza che meritano un racconto, ma quella che più di tutte mi ha provocato emozioni riguarda il compito di redigere una valutazione d’interesse culturale di un monastero in un paesino sperduto all’interno del Parco delle Madonie in Sicilia.
L’essere in un luogo storico vissuto, nella quale varie generazioni di monache di clausura hanno svolto la loro vita mi ha fatto provare forti sensazioni. Quelle mura mi raccontavano ed io non potevo fare altro che trascriverle.
Pubblicato da ProntoPro