Dynamick è un blog italiano impegnato nel discutere e fare informazione sugli sviluppi tecnologici più recenti. Oggi abbiamo colto l’opportunità di intervistare uno degli esperti del blog, il quale ci illustrerà brevemente gli incredibili sviluppi di questo settore in Italia.
La domotica, precursore del cosiddetto Internet of things (letteralmente “l’Internet delle cose”, “l’Internet degli oggetti”) è ormai un termine di uso comune, se ne parla da anni… Nonostante ciò, i sistemi domotici sono ancora visti come oggetti “futuristici” e non si sono ancora diffusi capillarmente nelle nostre case. I motivi sono forse collegati ai costi troppo elevati e all’idea che questi sistemi non siano così robusti e pratici.
I tempi sono ormai maturi perché l’Internet of things invada le nostre vite. L’unione di apparecchi elettronici, anche di uso quotidiano, con Internet è infatti il giusto connubio perché questa soluzione abbia successo. I dispositivi economici come Arduino, Raspberry e Photon si stanno diffondendo a macchia d’olio e sono usati dagli operatori del settore per creare sempre più prototipi e per generare nuove idee.
Oggi con l’Internet of things è possibile monitorare sensori o pilotare attuatori del mondo reale attraverso il proprio smartphone. Non solo! Ora è si è entrati nella fase 2.0, in cui i dispositivi e sensori possono essere registrarti in appositi cloud su servizi esterni. Esattamente come un sito web, ora è possibile accedere alla propria lavatrice digitando un indirizzo web – o qualcosa del genere – e intraprendere azioni per poterla avviare, monitorare e fermare.
I rischi sono dovuti alla sicurezza in ambito informatico. Ipotizzando che gli elettrodomestici delle nostre case siano tutti mappati su servizi in cloud e questi non prevedano solidi sistemi di autenticazione, è possibile che utenti poco amichevoli possano accedere a risorse non proprie. Così, per esempio, un omino sulle isole Mascarene, al largo dell’Oceano Indiano, potrebbe accendere la mia lavatrice, per la gioia di mia moglie.
Fare previsioni è sempre un mestiere rischioso e dai risultati spesso opinabili. La mia speranza è che la tecnologia domotica abbia un impatto sempre più positivo sulla nostra vita in termini di risparmio energetico e di tempo, da impiegare per coltivare le nostre passioni o semplicemente per fare una bella passeggiata all’aria aperta.
Ringraziamo l’esperto e invitiamo i nostri lettori a seguire il blog Dynamick al link www.dynamick.it.