Il lavoro del marmista: competenze e nuove tecnologie

Il lavoro del marmista: competenze e nuove tecnologie

Il lavoro del marmista: competenze e nuove tecnologie

Il lavoro del marmista presenta origini molto antiche e spesso viene tramandato di generazione in generazione, da padre in figlio. In linea di massima, questa figura professionale movimenta, taglia e lavora determinate tipologie di materiale come: marmi, ardesie, arenarie e graniti. Le moderne tecnologie hanno reso questa attività meno difficoltosa e pericolosa rispetto al passato e oggi sempre più persone spinte da una grande passione, decidono di entrare a far parte di questo settore. Ma come si diventa marmista? Quali competenze richiedere questo mestiere? A spiegarlo è Filippo Lo Grasso, 52 anni, originario della Sicilia, con 37 anni di esperienza nel settore del marmo.

L’azienda di famiglia

La sua azienda “Francesco Marmi” è una società costituita nel lontano 1982 dai fratelli Filippo e Francesco Lo Grasso. Il personale dell’azienda fra dipendenti e collaboratori a partita IVA, ha mantenuto negli anni quasi interamente lo stesso organico, crescendo praticamente insieme. Il risultato è un coinvolgimento fra titolari e addetti quasi a livello familiare. Filippo, all’interno dell’azienda, si occupa dell’accoglimento della clientela, dei rapporti con fornitori e della parte gestionale e amministrativa. Non disdegna inoltre i lavori che richiedono manualità. “La clientela nel nostro settore è molto esigente e talvolta si presentano dei lavori dove chi non ha esperienza anche pratica nel settore, non riesce a soddisfare le richieste più difficili” dice. Alla domanda cosa lo ha spinto a scegliere questo lavoro, ci dice che è il lavoro che ha scelto lui e non il contrario in quanto aveva altri progetti per il suo futuro, ma l’inserimento in una azienda familiare lo ha spinto a scegliere questo campo. Con il tempo, le soddisfazioni avute nel settore in cui lavora hanno aumentato sempre più le sue motivazioni e oggi, dopo 37 anni, il suo obiettivo è continuare a imparare e migliorare. Una parte del lavoro che lo inorgoglisce è rivedere il cliente che torna a chiedere le loro prestazioni anche dopo 15/20 anni, ricordandosi della loro competenza e cortesia.

La manutenzione del marmo

Il marmo è una pietra naturale. Filippo ci spiega che nel nostro pianeta ci sono centinaia di cave di marmo, ed ognuna di loro estrae un materiale diverso dall’altro, sia come consistenza che soprattutto come colore;  da qui se ne fa largo uso sia nel settore funebre che nell'edilizia. I marmi con il passare degli anni e, soprattutto nei luoghi all'aperto, subiscono una naturale e graduale degenerazione, tendono a perdere la lucentezza originaria e a opacizzarsi. L’unico intervento per mantenere il più a lungo possibile l’aspetto originale del marmo, è la pulizia continua, in quanto agenti atmosferici che sono nell'aria intaccano la superficie dello stesso facendo perdere il lucido. Esistono anche prodotti a base siliconica che possono rallentare questo processo. Per quanto riguarda la manutenzione dei marmi usati per i pavimenti, Filippo ci spiega che si può procedere alla levigatura e lucidatura con appositi macchinari che utilizzano plateau abrasivi e acqua. “Su statue e opere antiche e nei cimiteri ne troviamo tante, si procede con la stesura di prodotti non aggressivi che puliscono ma non rovinano la superficie degli stessi” dice.

Strumenti per la lavorazione del marmo

“Negli anni 60/70 in un laboratorio di marmi si trovava principalmente, una fresa a ponte, per il taglio del marmo , un manettone per lucidare le lastre sul piano, uno scalpellino per incidere lettere , ed eseguire sculture – racconta Filippo -  negli anni si è persa un po’ di manualità a discapito della tecnologia, oramai si usano macchinari a controllo numerico e , di conseguenza il vecchio incisore è stato soppiantato dal pantografo a controllo manuale – prosegue - noi riusciamo a coniugare la manualità degli anni 60/70, con le tecnologie moderne in quanto siamo gli unici marmisti che operano nel cimitero di Staglieno a possedere un pantografo a controllo numerico”. Si tratta un investimento molto importante che permette loro di eseguire qualsiasi tipo di incisione, fregio e scultura di ogni dimensione e profondità. Su richiesta, eseguono anche opere che dalla penna del cliente le trasformano in file e successivamente trasmesse sul marmo.

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