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Imprenditoria femminile nel 2023: il quadro in Italia

Oggi è la Giornata Internazionale della Donna, che in Italia si festeggia da più di 100 anni. Per l’occasione, abbiamo inviato alle imprenditrici attive sul portale un sondaggio riguardante la loro vita lavorativa, in modo da riuscire ad avere un quadro più preciso dello stato dell’imprenditoria femminile nel nostro Paese. Quali dati sono emersi? Scopriamolo insieme.

Il ritratto dell’imprenditrice attiva su ProntoPro

Il 76% del campione è titolare di un’impresa individuale, il 17% lavora in imprese composte da 2 a 5 persone, il 5% in aziende con più di 10 persone, il 2% da 6 a 10 persone. Una donna su 5 lavora oltre 40 ore la settimana, il 25% dedica al lavoro tra le 30 e le 40 ore settimanali e il 26% tra le 15 e le 30 ore. 

Secondo lo spaccato che emerge dal sondaggio, il 39% delle partecipanti lavora per consulenza e servizi professionali (39%) nel campo dell’architettura, dell’edilizia, dei servizi notarili e contabili. Seguono le consulenti per il benessere e la cura della persona in veste di psicologhe o nutrizioniste, ma anche esperte in makeup (19%) e le organizzatrici di eventi, un settore che comprende pasticcere, wedding planner, ma anche fotografe e videomaker (14%). Altro settore particolarmente nutrito è quello delle insegnanti che offrono lezioni di lingue straniere, ripetizioni scolastiche o corsi per qualsiasi tipo di passione, dal canto alla cucina (13%). I servizi per la casa vedono impegnate l’8% delle professioniste nel ruolo di collaboratrici domestiche, ma anche interior designer e decoratrici pittoriche, ultima e folta categoria quella di chi offre servizi per gli animali (6%).

Il 57% delle intervistate è laureata, il 42% fa parte della Generazione X, quella che va dai 43 ai 57 anni, seguita da un 40% di Millennial (27-42 anni), mentre il 13% ha dai 58 ai 70 anni. Solo il 4% ha meno di 27 anni.

Imprenditoria femminile e aiuti statali

Il sondaggio mette in evidenza alcuni dati rilevanti soprattutto sulla conoscenza degli incentivi statali che sono stati messi a disposizione negli ultimi tempi, specie dopo la pandemia da COVID-19. Nonostante siano numerosi i bandi sia a livello regionale che nazionale, dedicati nel 2023 all’imprenditoria femminile, solo il 30% delle intervistate afferma di esserne a conoscenza. Le imprese femminili in Italia rappresentano solo il 22% del totale di imprese attive attualmente, e tali bandi mirano proprio ad agevolare le iniziative delle imprenditrici, che tramite le iniziative del PNRR possono utilizzare contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati o sostegno al credito. 

Conoscere queste possibilità può ridurre il gender divide e nutrire l’imprenditoria al femminile, soprattutto nel caso delle generazioni più giovani. Secondo ProntoPro però, la categoria under27 risulta essere quella meno preparata sui fondi, solo il 14% delle giovani lavoratrici ne ha sentito parlare.

Secondo l’Istat nel 2020, il doppio delle donne ha perso il lavoro rispetto agli uomini, una statistica questa, che viene percepita come “molto” o “moltissimo” vicina alla realtà dal 57% delle professioniste intervistate. Nonostante ciò, soltanto il 6% delle lavoratrici autonome farà sicuramente richiesta per i bandi dedicati all’imprenditoria femminile.


ARTICOLO SCRITTO DA

Lo Staff di ProntoPro

Redazione

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