Oggi per ProntoPro intervistiamo l’architetto Mirco Falconi.
Sono nato a Roma nel 1957; da bambino negli anni ‘60 ricordo che mi divertivo a costruire nel soggiorno di casa delle strane capanne con cuscini rigidi e sedie, coperti da lenzuoli e tendaggi e rimanevo lì sotto nascosto per diverso tempo.
Ho avuto la fortuna nella mia infanzia di vivere in un ambiente creativo a contatto con diversi architetti alcuni cugini di mio padre ed uno in particolare, Francesco Berarducci professore di progettazione architettonica all’Università di Roma e caposcuola dell’architettura brutalista-organica romana del dopoguerra. Ricordo che un giorno con i miei andammo a casa Berarducci in via dei Colli della Farnesina e vedendo quelle palazzine e l’architettura degli interni di quell’appartamento progettato dall’architetto stesso alla fine degli anni ‘60, rimasi letteralmente folgorato: pareti e ambienti divisi solo da pannelli scorrevoli mobili, soggiorno che con un’ampia vetrata continuava nell’ampio balcone e un piccolo soggiorno a bow-windows in aggetto verso l’esterno. Questo interno è stato anche scenografia di una scena del film “Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri, interpretato da Gian Maria Volontè. In seguito ho frequentato il Liceo Artistico di via di Ripetta a Roma dove ho affinato la mia passione artistica sia nel disegno che nella scultura a contatto con professori-artisti del calibro di Carrino, Cusatelli, Longo, Meloni e altri. Dopo il liceo, spinto dal vecchio amore per l’architettura, mi sono iscritto alla Facoltà di Architettura di Valle Giulia a Roma dove poi mi sono laureato. Ho viaggiato e lavorato diverse volte negli USA ed in particolare nel ’97-‘98 nello Studio Tarantino Architect nel NJ a Princeton, sito nella Bachman-Wilson house disegnata nel ’54 dall’architetto F.L.L. Wright.
” il termine architettura moderna può essere semplicemente riferito a qualcosa, qualunque cosa venga costruita oggi, mentre l’architettura organica è una architettura proiettata dall’interno verso l’esterno, il cui fine ideale è l’essenzialità”…(Frank Lloyd Wright)
Le azioni più semplici che non comportano investimenti sono inoltre:
Il nostro studio offre diversi tipi di consulenza: dal semplice sopralluogo in un appartamento dove il cliente chiede un’ipotesi di ristrutturazione con annesso un preventivo sommario della spesa, fino alla progettazione e alla ristrutturazione integrale di un appartamento attraverso il disegno esecutivo che può comprendere anche degli arredi. Ci occupiamo anche di progettazione di edifici.
Disegniamo e realizziamo personalmente sedie in legno e complementi di arredo.
Vorrei parlare di un progetto di ristrutturazione di un appartamento in zona Eur a Roma realizzato alcuni anni fa, dove si evidenzia la totale libertà spaziale degli ambienti.
Un non-interno, qualcosa che dall’entrata stimoli il fruitore a deambulare per non sentirsi barricato in uno spazio chiuso; l’incombenza dello schiacciante controsoffitto dell’ingresso invita a spostarsi e a curiosare in giro.
Lo sguardo segue un continuum mai interrotto da pareti-barriere che precludono lo sguardo da pavimento a soffitto negli ambienti di nuova proposta progettuale.
La comunicazione tra gli ambienti è totale, perfino la camera da letto padronale presenta un taglio verticale della parete in prossimità della parete-libreria, che così mette in comunicazione gli ambienti letto-soggiorno.
Si è voluto dare risalto alle pure masse murarie, elementi plastici come il doppio armadio a muro nella zona ingresso-cucina, e nell’armadio spogliatoio della camera da letto padronale.
Il pavimento è unico ed uniforme in legno color miele dato da un’essenza sud-americana, ad eccezione dei bagni che presentano sia per il pavimento che per il rivestimento delle mattonelle rettangole bianche.
L’unico elemento di riflessione è dato dalle due porte a bilico senza telaio che offrono la possibilità di creare privacy, scandendo diversamente lo spazio secondo una libera interpretazione.
La luce naturale penetra, permea, parla e disegna lo spazio in un movimento inarrestabile; non più spazi simmetrici noiosi e castranti, ma il libero sfogo dell’asimmetria, soluzione più consona al nostro tipo di vita attento agli eventi esterni mutevoli proprio come il nostro inconscio.
Non più casa-rifugio dunque, ma casa-aperta comunicativa, estroversa, attuale, contemporanea.
Ringraziamo l’architetto Mirco Falconi per la disponibilità!