Oggi abbiamo intervistato Antonio Pesacane, i vantaggi del lavorare da libero professionista nel mondo del Web.
Raccontaci di te stesso e della tua attività. Come sei arrivato al web design e digital marketing?
Sono Antonio Pesacane, classe 1980, nato e vissuto a Napoli. Come spesso succede nella vita, da ragazzo ho fatto un po’ di tutto, dal pittore al cassiere, anche se devo ammettere mi manca la classica esperienza come animatore turistico. Sono stato anche uno studente universitario, una decina di esami ad Ingegneria informatica, ma poi ho abbandonato il percorso di studi, poiché troppo lontano dalle mie passioni.
Il mio primo contratto a tempo indeterminato, nel 2005, è stato in un azienda che si occupava di distribuzione di prodotti informatici. L’azienda aveva un sito di e-commerce, non come lo intendiamo oggi, ma serviva ai clienti, rivenditori appunto, di effettuare gli ordini e venire a ritirare la merce. In azienda era presente anche un grafico interno, grazie al quale mi sono avvicinato al mondo della comunicazione.
Era l’epoca del boom degli attestati di qualifica professionale, anche se non c’erano tutte le scuole che ci sono oggi. Decisi di seguire un corso di Grafico Pubblicitario e Web Designer. A causa del lavoro non potevo seguire in una classe, avevo quindi lezioni individuali. Ben presto, visto il mio lato smanettone ne sapevo più dei docenti, anche se alla fine il mio primo sito Web era davvero osceno.
Finito il corso mi sono licenziato per la prima volta, generando non poca sorpresa in chi mi stava vicino e mi sono buttato nella libera professione, aprendo un primo studio, a cui ne sono seguiti altri 3, tutto sommato più di una decina d’anni quindi che opero come libero professionista, dopo una nuova parentesi da dipendente in R-Store, una catena di Apple Premium Reseller. E’ in questa azienda, nel 2015, che mi sono licenziato per la seconda volta da un contratto a tempo indeterminato, dubito ci cascherò di nuovo.
Il 2016 è stato un anno di transizione: adesso si fa sul serio, mi strutturerò come azienda e, oltre a dedicarmi a pochi e selezionati clienti, farò partire una serie di progetti personali, che restano il motivo per cui continuo ad amare questo mestiere.
Quali sono le sfide dell’aprire un’attività in proprio nel tuo ambito e quali sono le soddisfazioni maggiori che offre?
Oggi parlare di posto fisso ha sempre meno senso. Se anche si vuole intraprendere una carriera classica, le aziende sono sempre più liquide, bisogna essere quindi pronti a cambiare spesso. Se a questo si aggiunge che lavorare con un capo, un responsabile ed un sotto-responsabile non è il massimo, la strada alternativa diventa abbastanza ovvia: avviare la libera professione o fare l’imprenditore.
La sfida maggiore, quando operi come indipendente, è tenere il passo con gli impegni, visto che non hai nessuno che ti dice come e quando fare determinate attività. Altro fattore di cui tenere conto è che parte dell’attività non è operativa, ma si tratta di gestire burocrazia e pagamenti, oltre a barcamenarti tra tasse e contributi, l’Italia da questo punto di vista non è un paese facile.
Le soddisfazioni sono, di contro, davvero tante: puoi lavorare per te stesso, sei libero di poter scegliere i clienti, puoi persino decidere di lavorare in giro per il mondo, come nomade digitale. Hai un mondo di possibilità, devi solo coglierle.
Hai uno skillset variegato, dalla fotografia al web design: come hai acquisito queste conoscenze e in che modo le utilizzi quotidianamente?
Semplicemente con il tempo. All’inizio è bene focalizzarsi su una singola attività e diventarne padrone ed esperto, solo essendo mostruosamente bravo in un’unica disciplina oggi hai la speranza di emergere e fare la differenza. Con il tempo poi, seguendo le tue passioni, ma anche il mercato, puoi ampliare le tue conoscenze. Devi sempre, ma dico sempre, metterti in gioco ed agire, uscendo dalla zona di comfort. Per questo, a partire da gennaio di quest’anno ho deciso di buttarmi in una sfida impegnativa: produrre un video al giorno, tutti i giorni, per il mio progetto #VitaDaDigitalMarketer.
Oggi, dopo una decina d’anni di esperienza, proprio seguendo il mercato ho deciso di focalizzarmi su Strategia e Marketing diretto, per fortuna poi nella testa restano tutte le nozioni che hai acquisito in precedenza, ne fai tesoro e sono sempre utilissime nel lavoro, soprattutto se devi dirigere e coordinare magari un membro del team con una skill verticale e fortemente specialistica. Tutto sommato è stato un percorso abbastanza semplice.
Quali sono le evoluzioni nel tuo settore che più ti preoccupano? E quali porteranno miglioramenti?
Si dice che i siti Web siano morti. Ad essere morti sono i siti web vetrina, fine a se stessi, che non danno nulla di più di poche informazioni al cliente. Oggi le aziende, per stare al passo, si devono trasformare in produttori di contenuti, devono dialogare con i potenziali clienti, in modo da poter scoprire i loro bisogni e soddisfarli. Proprio poiché sono sempre attento al mercato ho deciso di dedicarmi al Marketing ed al posizionamento, in modo da supportare le aziende a trasformarsi nella loro versione digitale.
La novità più interessante nei prossimi anni sarà probabilmente la “voce”. La utilizzeremo sempre di più per interfacciarci con i nostri dispositivi e quindi anche cercare sul web e consultare siti. Sarà divertente osservare come cambieranno questi, nel momento in cui dovranno letteralmente “parlare” ai visitatori.
Ringraziamo Antonio Pesacane per l’intervista rilasciata, vi rimandiamo al sito per maggiori informazioni: