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Le difficoltà del lavoro di un perito

Siamo qui oggi con Giovanni Zappone che ci ha parlato delle difficoltà che si incontrano nell’attività di perito industriale.

Come è nata e come si è sviluppata la tua attività?

Il termine “Perito” deriva dal latino peritus, (esperto, dotto, scienziato) e sta ad indicare chi possiede una approfondita e particolare conoscenza su determinati argomenti.

Il termine “industriale” deriva dal latino indùstria da indùstrius, nel significato di sistema preposto alla produzione di beni materiali e servizi su larga scala, ed è caratterizzato dall’uso generalizzato di macchine.

La definizione di “Perito Industriale” indica pertanto un esperto nella produzione di beni materiali e servizi su larga scala.

L’esercizio della professione di Perito Industriale nasce dalla voglia  di affrontare situazioni, del vivere quotidiano, particolari e semplici, consapevole delle capacità intellettive e tecnico–scientifiche da applicare in ambito lavorativo, conscio delle problematiche e dei rischi da dover affrontare come libero professionista.

L’inizio di questa avventura affascinante ebbe inizio dopo essermi trasferito in Abruzzo, nella città di Vasto in provincia di Chieti, con iscrizione al Collegio dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati della Provincia di Chieti N. 908, nel dicembre del 2012, dopo aver superato l’esame di Stato per l’esercizio della professione e lavorando in studio nella mia abitazione.

In quel periodo si parlava di crisi e i buoni propositi non erano dei migliori, confermato da alcuni amici e conoscenti che non mi sostenevano affatto, anzi mi invogliavano a non intraprendere quella strada, ma credevo in quello che stavo facendo e mentre tutti andavano in una direzione, decisi di rimboccarmi le maniche e edotto del fatto che il lavoro ripaga sempre dovevo avere un punto di forza per poter partire.

Decisi di frequentare un corso da Certificatore Energetico e acquisito questo titolo, il secondo passo da fare era la pubblicità delle mie competenze, così creai una pagina Facebook professionale e un sito internet.

I risultati si videro ben presto e feci le mie prime tre certificazioni in un anno. Vi chiederete: “Solo tre?” Pensate ad un bambino che si alza e fa i primi passi… Ha raggiunto solo il suo primo traguardo, cosciente che può migliorare avendo fiducia in se stesso.

Grazie all’utilizzo dei social e il passa parola, il bagaglio delle mie competenze tecnico–scientifiche andava man mano crescendo e la voglia di Sapere nuove tecniche e teorie per Saper Fare applicandomi e Saper Far Fare agli altri era ed è il motore che mi sprona ad esercitare la professione di Perito Industriale.

Attualmente, dal mese di Settembre, sono iscritto in tribunale all’Albo dei Consulenti Tecnici, un ramo della professione molto interessante, dal mio punto di vista.

Il ringraziamento di tutto questo è da attribuire alla Madre dei Periti Industriali “ LA SCUOLA” ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE, la quale ha partorito me e tanti colleghi, fornendoci le basi teorico-pratiche e tecnico-scientifiche per accrescere la professione, certo che persisterà, offrendo quello che il mercato chiede per contribuire alla crescita della Nazione.

Quali sono le difficoltà maggiori che si incontrano in un lavoro del genere?

Le difficoltà del libero professionista quale Perito Industriale sono:

1) reperire i clienti;
2) acquistare software, computer e altre apparecchiature per lo studio;
3) aggiornarsi con continuità e sacrificio, togliendo del tempo ai propri cari;
4) abituarsi a essere solo e senza assistenza nei particolari momenti difficili.

Questi, dipende dal tipo di operatività, specializzazione, zona geografica ecc.
Secondo gli “studi di settore” dell’Agenzia delle Entrate un perito industriale di “periferia” del sud, con 10 anni di esperienza, senza dipendenti e con uno studio in un immobile di sua proprietà, non dovrebbe guadagnare meno di € 20’000,00/annui.

Ma come si può immaginare, possono concorrere tante variabili ad innalzare/ridurre il reddito.

Quali sono i punti di forza che vi distinguono dagli altri periti?

Lo STUDIO TECNICO ZAPPONE è garanzia ad adattarsi ai rapidi cambiamenti del panorama normativo e degli sviluppi tecnologici, con formazione multidisciplinare. 
Lo studio offre servizi integrati che spaziano dalla diagnosi energetica degli edifici alla ristrutturazione in termini di risparmio energetico, dalla perizia tecnica di parte e giurata a quella immobiliare, dalla progettazione di impianti elettrici alla direzione dei lavori, dalle pratiche urbanistiche a successioni e volture. 
Piani e progetti sono elaborati con attenzione alla coerenza tra le normative vigenti e gli aspetti tecnici, coniugando l’utilizzo di materiali e tecnologie tradizionali, innovative ed utilizzando le più attuali strategie e attrezzature disponibili. 
Un prezioso strumento, di cui lo STUDIO si avvale è il continuo confronto con i canali di formazione tecnica e giuridica, oltre che la frequentazione di corsi di formazione specialistici. 
Sono attive consulenze con altri professionisti operanti in altri settori, con lo scopo di integrare le competenze dello STUDIO e operare con un ampio spettro di soluzioni. 
Le qualità necessarie per potersi muovere con efficacia nel mondo dell’attività professionale sono dinamicità, flessibilità ed applicazioni di conoscenze in più settori, applicando tre regole fondamentali: SAPERE, SAPER FARE E SAPER FAR FARE. 
Tali caratteristiche sono i requisiti principali dello STUDIO TECNICO ZAPPONE e si affiancano all’attenzione e al soddisfacimento del cliente, ad un approccio lavorativo versatile basato su metodi e procedure rigorose ed organizzate.

Ringraziamo Giovanni per l’intervista che ci ha rilasciato, potete trovare tutte le informazioni sul suo sito Perito Industriale Zappone


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