Come fare a progettare la casa dei sogni? lo scoprirete nel seguente articolo
Mostarda Design nasce, quasi naturalmente, un anno fa: aprire una società,per noi è stata pura formalità, di fatto la nostra forte intesa professionale ci ha portate a collaborare già da anni.
Desideravamo dar vita ad uno studio che racchiudesse tutti gli aspetti del design: dall’interior al graphic, passando, naturalmente, dalla scenografia, la progettazione di arredi su misura e gli allestimenti per ogni tipo di evento. Queste competenze e la collaborazione con la nostra squadra di architetti e designer, ci permettono di curare ogni tipo di progetto sia per i clienti privati che per coloro che hanno bisogno di pensare alla propria attività commerciale attraverso lo sviluppo del loro brand a 360 gradi. La similitudine dei nostri studi che, seppure partiti da strade diverse, convergono nel mondo della scenografia ci hanno portate ad avvertire una profonda affinità nella metodologia di lavoro, nella mentalità e nell’etica della progettazione. Quando immaginiamo un interno entrambe cerchiamo un ‘sapore’ preciso ed identificabile da dare agli ambienti, lavorando ad un grado di dettaglio che, ci rendiamo conto, può sembrare maniacale. E’ proprio da questo metodo che nasce il nostro nome: abbiamo ironicamente accostato un ingrediente che si usa in cucina per conferire più sapore alle pietanze al mondo del design. Del resto, pensiamo che uno stile ben definito, qualunque esso sia, vada ricercato esattamente come l’appagamento di una voglia culinaria, con vitalità e come se fosse un’esigenza imprescindibile! Naturalmente, come in cucina un sapore può riportare memorie individuali diverse e legate al proprio vissuto, determinate scelte progettuali possono avere risonanze differenti sui clienti. Per questo non imponiamo mai i nostri suggerimenti a chi si rivolge a noi, cercando la strada giusta verso un progetto che trasmetterà loro le sensazioni che si riproponevano di avvertire. Avendo noi stesse gusti personali differenti, non proviamo alcuna difficoltà nel concepire soluzioni alternative a quelle originalmente pensate: siamo camaleontiche!
Innanzi tutto occorre ascoltare attentamente desideri ed esigenze dei propri clienti e conoscere approfonditamente il brand quando si lavora per progettare degli interni commerciali e, successivamente, mettere a fuoco pochi punti sui quali lavorare. Da quel momento in poi, comincia la parte di documentazione. Per ‘documentazione’ non intendiamo, in questa fase, le ricerche connesse all’immobile ma quelle che servono ad aiutare l’immaginazione. Per fare questo lavoro pensiamo sia necessario non smettere mai di studiare. Ognuno ha i suoi metodi e i suoi canali, ma siamo convinte che, oltre a cercare immagini di progetti sia importante spaziare. Attingiamo molto spesso a cose che non hanno nulla a che vedere con il design per poi approfondirle con lo scopo di adattarle alla nostra attività: ci aiuta a trovare nuovi stimoli per rinnovare tanto i nostri progetti quanto le nostre menti. Ogni disciplina, ogni argomento, ogni immagine può nascondere la giusta via da seguire nella creazione di un concept: spesso noi ci ispiriamo a dei film! Ma la condizione essenziale per fare in modo che un concept sia davvero efficacie è la valutazione se sia o meno consono al luogo nel quale si sta andando a realizzare il progetto: un’idea affascinante e ben strutturata ma fuori luogo perde immediatamente forza.
La fase iniziale, quella di conoscenza, è senz’altro fondamentale. Ascoltiamo le richieste dei nostri clienti, chiediamo loro di parlarci del loro stile di vita e, soprattutto, del loro modo di vivere la casa. Poi, aiutandoci con l’identificazione delle nove personalità definite dall’enneagramma, riusciamo formulare le domande ‘giuste’ per ognuno di loro. Questi primi approcci sono necessari a costruire un rapporto di fiducia reciproca e di collaborazione che mette a proprio agio chi si rivolge a noi e rende i nostri progetti più efficaci. Un altro momento importantissimo è quello dell’analisi dell’immobile sul quale bisogna intervenire: ripetiamo molto spesso che ogni casa ha una propria ‘anima’. Con questo non intendiamo dire che sia un essere vivente, ma che ha delle caratteristiche, a volte donate anche dal tempo e una precisa collocazione geografica: sarebbe quantomeno anacronistico, ad esempio, entrare in un’antica masseria pugliese e trovarsi proiettati in un mondo fatto di legno di abete assimilabile ad uno chalet di montagna! Bisogna quindi prendere coscienza di quali siano i punti distintivi dell’immobile, lavorare con i proprietari affinché anche loro ne intravedano limiti e possibilità e poi cominciare a progettare. Un’altra fase cruciale è quella della ricerca, tanto per identificare lo stile, quanto per trovare materiali e arredi. Quest’ultima, in particolare, è molto importante perché un buon progetto non è legato alla consistenza del ‘portafogli’: in effetti la sfida che ci piace di più è quando il budget è veramente esiguo! In ultimo la fase di realizzazione. Per garantire un buon risultato è assolutamente necessaria la flessibilità progettuale in modo che, attraverso il dialogo e la collaborazione con le maestranze , vengano realizzati ambienti, oltre che belli, funzionali.
Si ringrazia Giulia Ciucciovino per la sua disponibilità e vi invitiamo a recarvi sul suo sito per avere maggiori informazioni.