Chi decide di diventare veterinario generalmente lo fa perché spinto da un grande amore degli animali. Questa figura nel corso degli ultimi decenni è cambiata. Un tempo, il veterinario si occupava essenzialmente di animali da reddito allevati in modo tradizionale.
Oggi si occupa di tutti tipi di animali e il suo compito consiste nel curare la loro alimentazione, la salute e la riproduzione. Esistono anche nel campo veterinario diverse specializzazioni: c’è chi si occupa di animali esotici (ad esempio rettili, roditori), animali di compagnia (cani e gatti) e animali da fattoria.
Luca Ansaldo, 55 anni, originario di Genova con 30 anni di esperienza alle spalle, ci racconta la sua storia in questo settore.
Luca è il titolare di uno Studio Veterinario vicino alla Stazione Brignole dove si occupa prevalentemente di cani e gatti. I suoi clienti provengono da tutti i quartieri di Genova e soprattutto in questi ultimi anni ha avuto il piacere di assistere animali di altre province e regioni.
Attualmente lo affianca nel suo lavoro una collega e si avvale di una specialista in animali esotici che frequenta l’ambulatorio un giorno alla settimana.
Il suo settore di punta è la cardiologia, argomento che lo ha sempre appassionato e che gli permette di arricchire la sua professionalità con continui aggiornamenti. Luca ha sviluppato nel tempo competenze nel settore della dermatologia che gli dà molte soddisfazioni. Anche la medicina interna è un argomento su cui si è sempre impegnato.
Alla domanda qual’è stata la motivazione che lo ha spinto a scegliere questo lavoro risponde: “Fondamentalmente la passione verso gli animali che ho da sempre avuto. Desideravo fare il veterinario già a 5-6 anni”.
Luca ci spiega che la filariosi è una malattia trasmessa ai cani, e raramente al gatto, dalla zanzara che nella fase della puntura inocula una microfilaria in grado di raggiungere i settori destri del cuore e le arterie polmonari.
I danni possono essere devastanti ma anche le terapie possono essere pericolose per il rischio tromboembolico indotto dall’uccisione di questi vermi. In casi selezionati è oggi possibile rimuovere le macrofilarie con un intervento per via transvenosa riducendo di molto il rischio morte per tromboembolismo.
Per quanto riguarda le precauzioni da prendere nel trattamento delle problematiche di salute degli animali esotici, Luca ci spiega che la maggior parte delle patologie che colpiscono gli esotici sono legate ad una mal gestione dell’animale.
Per questo motivo, è importante andare dal veterinario ed avere quelle nozioni di base che possono cambiare di molto la qualità di vita di questi pazienti decisamente particolari.
Luca, in base alla sua esperienza, ha imparato l’importanza di ascoltare il proprietario e la sua storia:
“Se non si ascolta e se non si fanno le domande giuste spesso non si riesce ad arrivare ad una diagnosi corretta – prosegue – il cliente va visto inoltre come un tutt’uno con il proprio pet e la terapia va modulata sull’esigenza del rapporto che si è instaurato fra il proprietario e il suo animale domestico”.
Gli abbiamo infine chiesto quale consiglio personale darebbe ad un giovane veterinario in procinto di specializzarsi.
“Gli direi che la specializzazione può essere uno strumento utile per differenziarsi e per avere molte soddisfazioni ma può essere un’arma a doppio taglio se ci si dimentica che l’animale è comunque complesso e che la visione d’insieme non va mai dimenticata”.