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Edil Sheridan è competente in regolamento di condominio ad Imola. Vengono effettuate consulenze per associazione amministratori di condominio. Leader nel territorio e settore di mercato.
Se necessitate di aiuto nella compilazione del contratto di locazione ad Imola potete chiamare lo studio di amministratori di condominio Amministrazioni Condominiali e Servizi Integrati.
Studio Amministrazioni Condominiali Luppi L. cambio amministratore di condominio amministratore di condominio registrazione contratto di locazione ad Imola
Studio Bonaveri - Amministrazioni Immobiliari da diverso tempo si occupa di albo amministratori di condominio ad Imola. Si occupano di registrazione contratto di locazione
Cecchetti Augusto è iscritto presso l'albo amministratori di condominio ad Imola e si specializza nella registrazione contratto di locazione e altri servizi
Banchelli Dr. Mirko è un bravissimo amministratore condominio doveri ad Imola che si occupa da anni di regolamento condominiale e rendicontazione.
consulenza direzionale e consulente immobiliare. associazione amministratori di condominio e visura. portiere di condominio e tabella per la ripartizione delle spese condominiali ad Imola.
gestione affitti e associazione amministratori di condominio. portiere di condominio e amministratori condominiali. interventi di manutenzione straordinaria e risanamento conservativo ad Imola.
Serra P.I. Franco è iscritto all' albo amministratori di condominio ad Imola ed è il posto perfetto di esperti di regole condominiali ad Imola e di locazione.
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La MIa Casa Service s.n.c., studio associato di amministrazione condominiale, cura la registrazione del contratto di locazione e la gestione degli spazi ex art 1117 cc, ad Imola.
Stefano Roncarati è nato a Bologna 58 anni fa. Fa il Perito Industriale e ha svolto in passato sia attività amministrative che gestionali, in aziende del comprensorio bolognese, tra cui Imola e Bologna, e in attività imprenditoriali personali. Così ha acquisito competenze in vari ambiti, tutte oggi messe a disposizione del suo lavoro di amministratore di condomini. Ha iniziato questo lavoro nel 2014, partendo dalla gestione di un grande edificio di proprietà di un ente para pubblico. Da lì ha iniziato una continua acquisizione di condomini e oggi sono 23. Il suo obiettivo è di arrivare a non oltre 30 condomini, perché oltre tale soglia è difficile seguire tutto con la cura che oggi contraddistingue il suo lavoro. Lavora in team con sua moglie, che segue la parte più strettamente amministrativa, mentre Stefano si occupa prevalentemente della gestione dei servizi, delle emergenze, della pianificazione. La sua è una gestione “artigianale” che utilizza però tutte le più moderne tecnologie oggi messe a disposizione di chi fa questo mestiere. Il sito Internet condominiale, l’uso di WhatsApp, applicazioni dedicate per la condivisione delle informazioni, le videoconferenze, fanno tute parte del mio modo di affrontare questo lavoro nella maniera più moderna e innovativa possibile. Questa è una professione che deve essere “scelta”, consapevoli di avere non solo le competenze, ma anche le caratteristiche personali e caratteriali necessarie per svolgere un mestiere dove il rapporto con le persone è così importante. Empatia, capacità di ascolto, interesse per le persone e i loro problemi sono requisiti fondamentali prima di ogni altro. Lui ha scelto di intraprendere questa attività perché ha trovato in essa la possibilità di coniugare queste sue caratteristiche personali alle competenze maturate in tanti anni di attività nella gestione di servizi. Se non si ha pazienza, se non si ha piacere nel contatto con altre persone, se non si è sinceramente interessati a risolvere i problemi degli altri, è meglio fare un mestiere diverso.
Il prezzo proposto da un amministratore è essenzialmente basato sul numero di unità immobiliari di uno stabile. Poi ci sono altri fattori che incidono, come il riscaldamento (se autonomo o centralizzato), la presenza o meno di ascensori e giardini condominiali. Ma come si effettua il calcolo?In sostanza, ad una tariffa base calcolata sul numero di unità immobiliari si aggiunge il costo di attività specifiche che possono interessare un condominio e non un altro, secondo le caratteristiche dello stesso. Ovviamente, più è grande il condominio e meno sarà il valore unitario applicato alla singola unità immobiliare. Viceversa, al di sotto di un certo numero (di solito una decina) di unità immobiliari il prezzo non scende in proporzione, essendoci una quota minima sotto la quale non è possibile andare, per poter coprire le spese di studio e perché alcune attività dell’amministrazione sono ininfluenti rispetto alla dimensione del condominio. A Stefano piace offrire una tariffa chiara e trasparente, che racchiuda in pratica tutta l’attività di amministrazione, escluse solo le attività veramente straordinarie, per far sì che i condomini non abbiano poi sorprese al momento della presentazione del rendiconto.
Nei condomini che non hanno un regolamento o ne hanno uno molto vecchio, di solito lui presenta una proposta che viene poi valutata dai condomini e votata, eventualmente emendata, in assemblea, con le maggioranze previste dalla legge. In realtà ogni condomino può farsi promotore di una proposta, così come può suggerire modifiche al regolamento vigente.I regolamenti condominiali si dividono in due distinte specie: quelli assembleari e quelli contrattuali. I primi sono approvati dall’assemblea con la maggioranza degli intervenuti che rappresentino almeno i 500 millesimi dell’edificio. Questo tipo di regolamento può intervenire solo sulle cosiddette regole di comportamento e sull’uso, entro certi limiti, degli spazi comuni condominiali. I regolamenti contrattuali sono quelli approvati con 1000 millesimi (normalmente sono quelli predisposti dal costruttore al momento della vendita delle prime unità immobiliari) e quindi con la totalità dei partecipanti al condominio, che oltre alle regole di comportamento e all’uso degli spazi comuni condominiali possono anche intervenire sui diritti reali dei condomini e sulle loro proprietà esclusive. Ad esempio possono impedire di adibire gli appartamenti a determinati scopi.
La legge stabilisce che il regolamento di condominio è necessario per i condomini costituiti da più di dieci unità immobiliari, quindi da undici in su. Viceversa non c'è l'obbligo di una documentazione che regolamenti appunto, delle linea guida da seguire minuziosamente e per Legge.
Un amministratore può essere revocato in qualsiasi momento dall’assemblea dei condomini. Quello dell’amministratore è un mandato fiduciario: quando viene meno la fiducia, il mandato è sempre revocabile. Le maggioranze son quelle previste dal codice civile: la maggioranza degli intervenuti all’assemblea che rappresentino almeno i 500 millesimi dell’edificio.È più complessa la situazione quando non c'è accordo in assemblea. In questo caso un singolo condomino può chiedere al tribunale la revoca giudiziale dell’amministratore, ma solo a fronte di gravi irregolarità nella gestione, come la mancata apertura o uso del conto corrente condominiale, la mancata redazione del rendiconto dopo i 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio o gravi irregolarità fiscali.