La bioedilizia deve essere un vero e proprio metodo di progettazione, che può essere applicato sia alle nuove costruzioni che ad una ristrutturazione. Mi spiego meglio: non possiamo parlare di bioedilizia solo perché isoliamo il nostro edificio con pannelli di sughero o installiamo una pompa di calore super efficiente.
Impianti e materiali devono essere pensati, studiati e progettati prima, nel complesso e con l’ausilio di diverse figure e professionisti, per assicurare che una volta ultimato il cantiere tutto funzioni in modo perfetto.
Faccio un esempio: installare un impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento, senza pensare a una corretta coibentazione e ventilazione della casa, potrebbe portare più danni che benefici, con l’insorgere di muffe e inutili dispersioni di calore. Spesso i clienti rinunciano ad un approccio di questo tipo, perché sembra difficile e dispendioso, ma basta trovare un architetto in grado di coordinare in modo efficace tutte le fasi del progetto e del cantiere e sappia trovare la soluzione con il giusto rapporto costi/benefici.
La bioedilizia, inoltre, consente di abbattere le spese delle bollette, non solo grazie all’uso di materiali super isolanti e impianti a basso consumo, ma anche tramite l’installazione di sistemi intelligenti, controllabili da remoto o automatici, che consentono di ottimizzare i consumi. Ultimo aspetto, ma non certo meno importante, una casa progettata secondo i principi della bioedilizia è molto più salubre; un aspetto da non trascurare, soprattutto da persone affette da allergie o da chi vive con dei bambini.