Il dott. Roberto Pasanisi è una figura professionale a dir poco poliedrica: oltre ad essere un noto psicologo clinico e psicoterapeuta, è anche un affermato italianista, scrittore, editore e giornalista. Sostiene fermamente il ruolo fondamentale dell'arte in ambito terapeutico, perché "ci facilita l’identificazione in altre situazioni mentali, in altre esperienze umane".
Consegue una prima laurea in Lettere Classiche, occupandosi di letteratura sia a livello scientifico che creativo. Interrogandosi sulle applicazioni della psicologia all’arte ed alla letteratura, decide di formarsi anche in campo psicologico. Ad oggi è iscritto all’Albo dell’Ordine degli Psicologi e all’Albo dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. Inoltre, è uno dei fondatori di CISAT, un centro internazionale di psicologia clinica dove è possibile fare formazione e psicoterapia per affrontare e curare i problemi psicologici individuali, di coppia e familiari, sociali e del lavoro, ma semplicemente anche per migliorare il benessere e la qualità della propria vita.
Ritiene fondamentale, nel lavoro dello psicologo e psicoterapeuta, il proprio bagaglio esperienziale, che permette di andare oltre quanto insegnato dai manuali.
Cosa succede quando lo psicologo interrompe la terapia?
La terapia della nevrosi sarà cadenzata lungo tre successive macro-fasi: riduzione, azzeramento e stabilizzazione. Infatti, senza il consolidamento dei risultati ottenuti, il rischio di regressione resterà sempre incombente e la guarigione non potrà mai dirsi definitiva. Essa si sviluppa - in teoria come de facto - come una sorta di medicina a rilascio lento, che continua ad agire, lentamente ma inesorabilmente, ben dopo la sua somministrazione. Il paziente, dopo la seduta, vive una fase di rielaborazione in cui ripensa alla parola, rivive le emozioni provate e reinterpreta per suo conto il materiale del setting, ma anche la sua stessa visione di sé e della sua vita alla luce di una nuova Weltanschauung. La seduta appena conclusa durerà insomma fino alla successiva: così, fra un setting e l'altro, si configurerà una sorta di continuum analitico, nell'ambito di una vera e propria terapia ininterrotta.
In cosa consiste il lavoro di uno psicologo infantile?
Riprendendo il modello del GAB dell’Analisi Transazionale, uno psicologo infantile sostituisce il Genitore Interno, più o meno inadeguato, del bambino - che esiste sia storicamente (il genitore che il bambino realmente ha) sia psicologicamente (l’istanza del Genitore Interno, ovvero la parte genitoriale in formazione nel suo Sé). Lo psicologo infantile quindi svolge al suo posto quel ruolo di guida affettiva ed autorevole ma non autoritaria, di lineare e saldo riferimento, di benevola ma seria accoglienza nell’acquisizione e nella gestione di regole di vita e comportamentali costruttive e proattive, atte a favorire l’emergenza e la strutturazione nel tempo del suo Vero Sé, come direbbe Winnicott, ovvero l’autentica e più profonda natura della sua personalità.