La curiosità e l’attenzione al mondo dell’altro sono indispensabili. Le domande che pongo ai miei pazienti hanno proprio lo scopo di comprendere il significato intimo ed individuale che il soggetto attribuisce alla propria esperienza, alle emozioni e ai sintomi che presenta, senza giudizio o discorsi relativi alla moralità. Cerco sempre di trasmettere la mia curiosità, mettendo a proprio agio la persona che chiede aiuto.
Entrare in contatto con le persone, entrare nel loro mondo ed intraprendere un percorso che, seppur faticoso, viene fatto insieme, in una relazione terapeutica di fiducia e alleanza.
Qual è il suo approccio terapeutico? Il mio approccio è gestaltico. Il modello terapeutico della Gestalt Therapy mira alla crescita del soggetto e alla sua competenza relazionale. È, infatti, un interesse dichiarato della Gestalt Therapy (GT) analizzare la struttura della crescita nel soggetto attraverso le sue possibilità di successo e fallimento. Crescere non significa prendere nel proprio mondo nuove informazioni ma costruire, attraverso un processo di confronto critico, una nuova integrazione tra Soggetto e Ambiente. Ecco perché la crescita avviene attraverso i contatti con l'ambiente. Ogni contatto con la novità / differenza (da parte dell'altro) implica una fase di conflitto in cui l'equilibrio esistente entra in una crisi (conflitto tra "vecchio" e "nuovo", tra organismo e ambiente) e una fase costruttiva, in cui si arriva a un nuova sintesi. Se questo problema viene interrotto o evitato presto non si verifica il contatto con la "novità" che una persona blocca o riduce la sua crescita. Così, nella GT la psicopatologia viene letta come un blocco di crescita. In questa prospettiva l'aggressività diventa la forza necessaria per autorealizzarsi mettendoci in relazione in modo educativo con l'Ambiente. Già negli anni '40, la GT si rivolge alla "costruzione reciproca di un significato" all'interno della relazione psicoterapeuta-paziente.
La qualità che caratterizza la relazione nel modello teorico e clinico della Gestalt Therapy è la presenza. Lo psicoterapeuta, anche supportato da linee guida diagnostiche, è focalizzato sulla relazione, che è co-costruita tra la sua presenza e quella del paziente. Il blocco relazionale che si verifica nel qui-e-ora è un luogo di cura.