La mia inclinazione nel campo del design nasce quando, bambino, prendevo forbici e stoffa, ago e filo per cucire abiti per le bambole di mia sorella. La formazione, invece, è quella dell'ambiente della gioielleria e oreficeria, delle pietre preziose. Arrivare all'interior design ha significato sommare una dopo l'altra esperienze nel campo dell'architettura attraverso la collaborazione con numerosi studi, sempre nella veste di creativo, dove prevaleva la manualità unita ad usi alternativi dei materiali, disegnando un oggetto oppure costruendo un modello di studio. Scenografo per alcune compagnie teatrali, ispirato dall'anima genovese di un Luzzati e da lui imparando l'uso di carta, cartone, stoffe e colore; in quegli spazi gli oggetti, i costumi, le parole, s’intorcinavano e prendevano vita. Un forte legame con l'arte l'ho mantenuto negli anni attraverso i progetti per gli allestimenti di mostre in vari spazi museali del Piemonte e della Liguria e collaborando con alcune Fondazioni di banche. Dare forma agli spazi e contenuto alle forme. Disegnare mobili, oggetti d’uso quotidiano, con la caratteristica d’ avere una forte valenza tattile, sensoriale: colore e forma insieme alla luce –naturale e non-, altro elemento –fondamentale- con il quale creare spazi. Queste esperienze, negli anni, si sono rincorse, alternate, sovrapposte, fuse.
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La nostra missione è quella di dare forma ed anima agli spazi, privati e pubblici.