Il mio nome è Fabio, sono un operatore della relazione d’aiuto affascinato dalla complessa dimensione umana fatta da corpo , emozioni, relazioni, desideri e bisogni.
Una bellissima danza che ci rende tanto simili quanto unici.
Il mio interesse è rivolto nell’accompagnare e sostenere l’esplorazione del potenziale di trasformazione e cambiamento, aiutare nel trovare le risorse per integrare parti di sè coltivando nuovi sguardi sull’esistenza; questo ha a che fare con la capacità di orientarci, ascoltare, avere chiarezza dei propri bisogni e desideri, consapevolezza dei propri limiti, consapevolezza di dove e come ci sentiamo appoggiati nel momento presente.
Nello specifico accompagno nel:
- Orientarsi in un momento di cambiamento o difficoltà.
- Portare uno sguardo nuovo su situazione problematiche.
- Esplorare le proprie risorse e cosa ci nutre e sostiene.
- Accompagnare in una maggiore connessione con sè stessi ed i propri bisogni.
- Accompagnare nell’integrazioni di sensazioni corporee sentite difficili/scomode.
- Sviscerare quel senso di dover cambiare qualcosa ma ancora non si è campito il cosa od il come.
- A risolvere stati d’ansia e disagio legati ad una situazione specifica.
- Lavorare sul corpo per portare nuovi movimenti nella vita.
Il mio ruolo è quello di :
- Essere presente nel qui ed ora ed accompagnare nell’osservazione ed integrazione di ciò che emerge con strumenti specifici.
- Portare chiarezza anche rispetto a ciò che emerge nel percorso e valutare l’indirizzamento verso un professionista, ad esempio psicologo o psicoterapeuta.
- Lavorare sui punti di forza e risorse in momento di difficoltà, dolore, confusione, frustrazione.
Nel mio lavoro integro diversi strumenti:
- ascolto empatico e mindfulness: essere presenti in modo aperto, osservando ed accogliendo giudizi ed opinioni avendo cura di esserci in modo autentico. Coltivare l’ascolto del proprio respiro per acquetare il corpo e permettere al flusso di emozioni, pensieri e sensazioni di manifestarsi spontaneamente, con cura e gentilezza, senza forzare. Ascoltare empaticamente vuol dire sentire ciò che l’altro prova dal corpo, non solo comprendendo attraverso la mente. Vuol dire sperimentare uno spazio d’ascolto aperto, sicuro e gentile.
- costellazioni sistemiche familiari: è un potente strumento che porta con sè la forza di far emergere ciò che è “nascosto” all’interno delle nostre relazioni, familiari e non. Si tratta di una rappresentazione vivente di una data situazione/relazione/contesto ed attraverso l’osservazione e l’esplorazione delle dinamiche che si mostrano si diventa consapevoli di nodi ed ostacoli e soprattutto di possibili nuovi passi. Integrare passo dopo passo la nostra biografia aiuta a guardare verso il nostro futuro con maggior responsabilità e pienezza verso noi stessi e gli altri.
- lavoro sul trauma ad approccio corporeo: attraverso il corpo e nel corpo possiamo attivare la nostra guarigione, riprendere contatto parti di noi che alle volte sono oscure, confuse, disorientate, anestetizzate. SI tratta di attuare piccoli passi verso il completare movimenti interrotti, scaricando ed integrando l’energia accumulata all’interno del trauma. Questi passi avvengono attraverso un ascolto attento e differenziato di emozioni, corpo, pensieri e sensazioni dando spazio e respiro al nostro sistema nervoso.
Cosa vuol dire intraprendere un percorso con me?
Vuol dire orientare e rafforzare la nostre risorse presenti, avendo ben chiaro che il focus del percorso è contestualizzato e ben definito nel tempo, non si tratta di andare ad analizzare bensì di rimanere nel qui ed ora e lavorare con questo.
Fondamento principale è riconoscere che in ognuno di noi è sempre presente la salute e il potere di autoguarigione, anche quando sembra che non sia così.