10 cose che non sapevi sullo chef a domicilio

10 cose che non sapevi sullo chef a domicilio

Non a tutti piace cucinare e non tutti riescono a organizzarsi bene in cucina: c’è chi non ha tempo e c'è chi non ha voglia. Eppure godere dell'alta cucina direttamente a casa tua è possibile sai? In questi casi, infatti, il cuoco a domicilio è una valida alternativa! Ma chi è e cosa fa uno chef a domicilio? Moda iniziata negli Stati Uniti anni fa, negli ultimi tempi sta prendendo sempre più piede in Europa e in Italia. Lo chef a domicilio altro non è che un cuoco professionista ma, piuttosto che gestire la cucina di un ristorante, gestisce la tua creando piatti e menu esclusivi da lasciare tutti a bocca aperta! Per aiutarti a capirne un po' di più, abbiamo pensato di svelarti alcuni dei segreti di uno Chef a domicilio e per l'occasione abbiamo intervistato il nostro chef Simone Ranucci. Ecco le sue risposte:

1. Cosa fa esattamente uno chef a domicilio?

Uno chef a domicilio si occupa di soddisfare il cliente seguendo il più possibile le sue richieste, a partire dalla materia prima alla proposta menù. In poche parole, porta nelle case dei clienti tutto il know how di un grande ristorante, trasformando per una sera il loro salotto in un fine dining restaurant. Lo chef a domicilio si occupa di tutto: la spesa, la preparazione dei piatti, il servizio in tavola e la pulizia.

2. Cena al ristorante cena in casa: quali sono le differenze?

Ci sono molte differenze tra una cena o un pranzo in un ristorante e un servizio a casa. Di sicuro l’atmosfera, ma, soprattutto, il menu: a differenza di un ristorante, dove la scelta è limitata ai soli piatti proposti, affidarsi a uno chef a domicilio permette al cliente di esprimere le proprie preferenze andando di fatto a costruire, a 4 mani con lo chef, un menu personalizzato.

3. Ristorante in casa propria: quali sono i vantaggi?

Scegliere di affidarsi a uno chef a domicilio garantisce, prima di tutto, la comodità di non dover uscire, ma anche la sicurezza di limitare gli incontri con molte persone estranee, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo. Questo tipo di esperienza consente al cliente di godersi i piatti che desidera in tranquillità, conversando piacevolmente con i propri commensali, senza rumori esterni e in totale privacy.

4. In genere, quante ore si trattiene uno che a domicilio in casa?

Il numero di ore di permanenza dello chef sono mediamente 4. Solitamente, lo chef a domicilio arriva a casa del proprio cliente 1 ora prima del servizio. Infatti, a differenza di un catering, questo tipo di attività prevede che i piatti vengano cucinati in loco, fatta eccezione per alcune preparazioni che richiedono diverse ore di cottura. Il pranzo o la cena di per sé, che vanno dalle 2 alle 4 portate, hanno una durata media di 2 ore. C’è poi il lavoro di pulizia della cucina e delle stoviglie che richiede, generalmente 1 ora.

5. Lo chef a domicilio è solo per ricchi come in passato?

Assolutamente no. Il prezzo dipende dai menu, che variano da quelli più accessibili ai più raffinati.  Diciamo che è come al ristorante, quindi il costo del servizio varia in base a cosa si desidera mangiare, poiché da quello dipenderà la spesa delle materie prime. Alcuni clienti mi contattano abbastanza spesso e si concedono menu di fascia alta, a maggior ragione in questo periodo in cui i ristoranti sono chiusi, ma molti altri chiamano invece per un’occasione speciale. Ci sono poi tante persone che, per regalarsi o regalare una serata diversa, scelgono l’esperienza dello chef a domicilio, preferendo un menu semplice e quindi con costi contenuti.

6. Lo chef a domicilio fa anche da sommelier?

Diciamo che lo chef a domicilio può prestarsi per consigliare al proprio cliente il vino da abbinare ai piatti del menu scelto. Bisogna però considerare che, tranne nei casi in cui lo chef abbia seguito per sua scelta corsi professionali sul vino, la consulenza offerta non è al livello di quella fornita da un sommelier professionista.

7. Di solito, come viene creato il menu?

Quando un cliente mi contatta, generalmente, procedo con una prima condivisione di alcuni menu da me proposti. Quello che cerco di fare è variare le ricette in base alle stagionalità delle materie prime, al fine di garantire la massima qualità degli ingredienti, e quindi dei piatti. C’è poi un fine tuning sulla base delle richieste specifiche, che riguardano sia i gusti che eventuali allergie o intolleranze.

8. Come gestisci una cucina non tua?

Dopo tanti anni nei ristoranti, mi sono dovuto abituare a cucinare con attrezzature diverse, più semplici. Ora mi viene abbastanza naturale. Prima di tutto, mi assicuro di avere le pentole e tutti gli utensili necessari, e in questo mi aiutano i clienti, in modo da non essere invadente e rispettare il loro spazio. Per il resto, impostando i menu a casa mia, cerco di proporre ricette che possano essere facilmente riprodotte in una normale cucina e, per questo, non ho particolari difficoltà nel gestire la cucina per realizzare le preparazioni.

9. Quanto è importante la creatività e l’organizzazione in questo lavoro?

Sono due aspetti che vanno di pari passo. Da un lato, un bravo chef a domicilio deve saper gestire le richieste dei clienti, organizzando la propria agenda in modo da riuscire a soddisfarli al meglio. Io sono basato a Milano e spesso mi contattano da altre regioni, come la Liguria, il Veneto e la Toscana. In questi casi è fondamentale definire un itinerario che mi permetta di raggiungere nel modo più efficiente possibile tutti i clienti. Riguardo alla creatività, è un ingrediente fondamentale, che metto in tutti i miei menu.

10. Come si diventa chef a domicilio?

Il mio percorso è iniziato 16 anni fa, in grandi ristoranti come il Savini di Milano e di Londra, la Langosteria, Dolce e Gabbana e il Principe di Savoia di Milano. La gavetta nelle cucine professionali mi ha insegnato le basi di questo lavoro, a rispettare la materia prima e a non avere esitazioni. Oltre a questo, è molto importante essere socievoli e aperti nei confronti degli altri, poiché il contatto con i propri clienti, rispetto a quello che si può avere dalla cucina di un ristorante, è uno degli aspetti principali dell’essere uno chef a domicilio.

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