Qual è il ruolo del committente in un progetto di architettura?

Qual è il ruolo del committente in un progetto di architettura?

L'architetto Salvatore Vicidomini dello studio Manuarino ci spiega il ruolo del committente durante tutte le fasi del progetto.

1. Di cosa si occupa Manuarino?

Manuarino” è uno studio relativamente giovane: nasce nel 2011 quando l’architetto Salvatore Vicidomini, conseguita la laurea presso l’accademia di architettura di Mendrisio (Svizzera), ottiene l’abilitazione alla professione presso l’ordine degli Architetti di Napoli. Fin da subito lo studio sceglie come campo d’azione l’architettura e il design di prodotto. Successivamente la collaborazione con la designer Isabel Pugliese allarga il campo anche alla comunicazione visiva e multimediale. In questi anni la costituzione di un team di professionisti capaci di spaziare dall’interior design, all’architettura residenziale, al design di spazi commerciali fino alla comunicazione, rende “Manuarino” una realtà capace di offrire un servizio che copre a 360° le esigenze di un ventaglio di clienti eterogeneo con esigenze sempre nuove.

2. Come nasce un progetto di architettura?

“Il foglio bianco non esiste”. L’architettura come il design o la comunicazione partono sempre da concrete esigenze, problemi, necessità che sono di fatto, sempre, il punto di partenza di qualsiasi progetto. Analizzati precisamente i limiti e le condizioni iniziali, si affrontano le circostanze specifiche di un dato luogo, di un dato momento storico, di un dato committente. L’aspetto di un oggetto o di un organismo architettonico, di un catalogo o ancora di un oggetto di design non è mai il punto di partenza ma piuttosto il punto di arrivo. La creatività non genera il progetto ma lo accompagna costantemente. La creatività è il mezzo attraverso il quale un “problema” diventa Design.

3. Come e quando si inserisce il cliente nel progetto?

Fin da subito il cliente o meglio il “committente” viene costantemente reso partecipe del processo progettuale. All’inizio attraverso un’intervista in cui si cerca di raccogliere più informazioni possibili, poi con discussioni sul progetto, si affrontano sempre più nel dettaglio tutte le soluzioni più indicate. Con il committente si instaura sempre un rapporto che va oltre il semplice scambio professionale: è doveroso cercare di conoscere a fondo la persona che viene guidata nel percorso progettuale e che spesso affronta un’avventura molto importante, in termini di tempo e di denaro. Ad esempio, una coppia di futuri sposi, che sogna l’appartamento dei propri sogni, necessita di una guida oltre che di un professionista, che li possa aiutare a districarsi nelle complicate e stressanti vicende legate a un progetto di vita oltre che di architettura.

4. Avete un progetto che rappresenta al massimo la vostra filosofia?

L’elemento architettonico viene concepito come un organismo: tutto deve confluire nel più immediato e semplice dei modi in un tema, un’idea, una chiave di lettura. Questa filosofia può essere applicata anche al rapporto tra esterno ed interno di un edificio. Tuttavia armonia non vuol dire necessariamente uguaglianza o costanza: ad esempio, può essere armonico un involucro nero, di vetro, con al suo interno un morbido e soffice rivestimento di velluto rosso. L’importante è mantenere un linguaggio architettonico chiaro, consapevole e globale, che rispecchi in ogni minimo dettaglio la visione d’insieme.Bisogna però tenere sempre presente la funzionalità e l’utilizzo. Più in generale l’idea non deve prevalere sull’etica del progetto.

Avete un progetto che rappresenta al massimo la vostra filosofia?

Ad ogni nuovo progetto ci si mette in gioco, di nuovo. È la cosa che più amiamo del nostro lavoro. Non esiste un progetto uguale all’altro come non esiste un solo modo di affrontarlo. Negli ultimi anni lo studio ha trovato una sistemazione accogliente e stabile. Una casa-studio in cui l’Architetto Salvatore Vicidomini e la Designer Isabel Pugliese convivono e condividono lavoro e vita privata. Progettare lo studio è stata un’occasione di ricerca e di sperimentazione. Un raro caso in cui il committente coincide con il progettista. Questo spazio mette in evidenza l’approccio al progetto, la cura per il budget, l’attenzione alla sincerità dei materiali, la consapevolezza dell’utilizzo diverso in più momenti della giornata, la sintesi tra funzione ed estetica: in pratica l’essenza del nostro modo di progettare.

Ringraziamo Salvatore Vicidomini per la gentile intervista rilasciata. Potete approfondire il tema e trovare maggiori informazioni sullo studio sul seguente sito.

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