Il vero scopo della fotografia

Il vero scopo della fotografia

Abbiamo intervistato Claudio Vignola, che ci ha parlato di cosa significa per lui essere un fotografo.

1. Parlaci un po' di te. Cosa ti ha spinto a diventare un fotografo professionista?

“L’alternativa era cercare un lavoro…” diceva un mio collega particolarmente ironico. In realtà si è trattata di una decisione maturata un passo alla volta, fin a quando ho deciso che quella che era una passione sarebbe dovuta diventare la mia professione. Con pazienza e una bastonata sui denti alla volta, mi sono preso le mie piccole grandi soddisfazioni. Ma la strada per diventare davvero bravo è, fortunatamente, ancora lunga.

2. Quali sono i generi di fotografia che produci? Qual è il tuo preferito e perché?

Parlando a livello lavorativo mi occupo di moda, sia in ambito foto che video (sono anche un videomaker) quindi le immagini che realizzo sono essenzialmente di taglio editoriale, ritrattistica. Uscendo dall’ambito lavorativo c’è sicuramente il mio “primo amore”, ovvero gli scatti di nudo artistico. Purtroppo questo genere non ha un mercato e oltretutto per la mentalità che abbiamo in Italia è poco apprezzato a causa di una mercificazione del corpo umano, figlio di una cultura che ormai ha rovinato tutto il bello che avevamo nel Paese. Se devo scegliere il mio genere preferito, quindi, è sicuramente il nudo perché permette di manifestare l’armonia e la bellezza delle forme del corpo umano. Al secondo posto, come detto prima, il ritratto, per la possibilità di raccogliere le emozioni del soggetto tramite lo sguardo e la mimica facciale.

3. Cosa ne pensi dell'utilizzo sempre più diffuso delle reflex tra i giovani senza un insegnamento vero e proprio?

"Quelli che s'innamorano di pratica senza scienza son come il nocchiere, che entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada”. Questa frase di Leonardo Da Vinci credo renda bene il concetto. Io cucino per me e per i miei amici da quasi 30 anni, mi piace cucinare, eppure non mi sognerei mai di dire che sono un cuoco. Oggi chi compra una reflex, si iscrive ad un “workshop” per fotografare una ragazza mezza nuda, e il mese dopo si fregia del titolo di “fotografo”. Questo approccio proprio non lo capisco e non lo posso certamente condividere, specialmente  da parte di quelli che pensano di poter usare la fotografia come un modo per arrotondare a fine mese. Sarebbero d’accordo se anche il loro dentista fosse un improvvisato che lo fa a tempo perso per arrotondare a fine mese? Si agli appassionati, no ai millantatori.

4. Qual è secondo te il vero scopo della fotografia?

Andiamo all’origine del nome. “Fotografia” significa “scrivere con la luce”. La scrittura ha diversi scopi: descrivere minuziosamente un progetto, raccontare una favola, riportare un fatto di cronaca, ecc. Lo stesso è per la fotografia: fotografia di still life, fotografia di moda, fotogiornalismo, ecc. Non c’è uno scopo univoco. Ciascuno usa lo strumento fotografico per ciò che deve o sa fare. Il pittore e l’imbianchino non usano forse entrambi la pittura? 

Ringraziamo ancora Claudio per l'intervista che ci ha rilasciato, vi ricordiamo che potete trovare il suo sito qui Claudio Vignola Photographer.

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